Sta finendo sui giornali locali la protesta che anche gli studenti di scuola e università beneventana hanno predisposto per queste ore e giorni contro la riforma Gelmini, che nei prossimi giorni potrebbe ottenere il sì definitivo alla Camera.
Il collettivo studentesco, che rappresenta soprattutto il mondo degli universitari sanniti ma anche gruppi di studenti liceali, ha diramato l’annuncio che lunedì mattina, 29 novembre, sarà organizzata una manifestazione di protesta che consisterà nell’occupazione pacifica dei tetti di due edifici della Facoltà di Ingegneria a Piazza Roma, nel cuore di Benevento. Intanto questa mattina, 27 novembre, è stato occupato il Teatro Romano come simbolo della cultura che – dicono gli studenti – il governo vuole calpestare, insieme con il futuro degli studenti.
Il caso nel caso, la protesta (mancata) nella protesta: tutti, dagli studenti fino ai giornali, hanno dimenticato dei cospicui aumenti alle tasse universitarie varati dal Senato Accademico dell’Unisannio solo un mese fa. Si è parlato di un generalizzato più 30% rispetto alle tasse dell’anno precedente, quindi con un notevole peso da sopportare per le famiglie sannite da un giorno all’altro. Si dice sia tutta colpa dei tagli agli FFO, fondi per la ricerca universitaria, che sono stati varati a monte dal governo. Anche se il rettore Bencardino ha sempre dichiarato, negli ultimi mesi, che il bilancio dell’Ateneo è in attivo.
Ma gli studenti, di testa loro, che cosa ne pensano?
Nulla, assolutamente nulla. Hanno deciso di protestare contro il disegno di legge Gelmini, ma si sono dimenticati dell’aumento delle tasse universitarie che graverà su ognuno di loro già dai prossimi mesi. I giornali, abituati come sono (quasi tutti) a pubblicare integralmente i comunicati senza approfondirli, se ne sono dimenticati pure loro. E così, in ultimo, dell’aumento delle tasse universitarie, che rischia di far chiudere l’Ateneo sannita per disincentivo alle iscrizioni negli anni prossimi, se n’è dimenticata anche l’opinione pubblica.
Che c’importa, protestiamo contro la Gelmini e il governo. Tanto a far così non si perde nulla. Qualcuno crede neanche la faccia. Ma forse no…
Simone Aversano