“Fuori dall’accampamento” è il seminario promosso dall’associazione ‘Ditaubi’ per ridare slancio ad un cammino che riscostruisca le basi del vivere civile: a cominciare dal ruolo che il volontariato può riconquistare in termini di qualità delle relazioni sociali, a partire dagli atteggiamenti che osserviamo verso i sog…getti deboli con cui siamo a stretto contatto, nelle nostre comunità.
Questa la traccia del seminario che si terrà lunedì 25 ottobre a Benevento, a partire dalle 16:00, nella cornice della Basilica di San Bartolomeo, in piazza Federico Torre.
Mario Parente, socio fondatore e responsabile dell’area ricerca sociale ‘Ditaubi’ osserva:
«Terzo settore spesso concentrato solo su sé stesso. Vogliamo ritracciare una strada comune per uscire dalla burocrazia dei diritti e riprendere coscienza della dignità che i portatori di diritti hanno in quanto persone, non banalmente quali impersonali soggetti di tutele».
“Fuori dall’accampamento”. Ovvero fuori dalla cristallizzazione attuale del volontariato, talvolta autoreferenziale e talaltra mirata a posizionarsi rispetto alla politica locale ed ai benefit canalizzati dalle istituzioni.
Mario Parente, socio fondatore e responsabile dell’area ricerca sociale ‘Ditaubi’, ne accredita questa chiave di lettura, chiarendo che «il seminario coinvolgerà le persone che hanno dato vita all’associazione e le persone che agiscono quotidianamente, a Benevento, nel complesso terreno del sociale». Per poi sottolineare che «l’elemento di novità è già nel tema del seminario: essere fuori dall’accampamento. Sempre più spesso, oggi, le associazioni di volontariato sono chiuse in sè stesse e spinte a cercare un posizionamento solo ‘interno’, rispetto alla politica e alle istituzioni. Come associazione ‘Ditaubi’ vogliamo porci fuori da questo accampamento, e siamo convinti che, a Benevento, il volontariato tutto debba essere fuori da questo accampamento per essere capace di agire davvero concretamente, riprendendo confidenza con l’urgenza delle realtà sociali».
Il seminario sarà, da questo punto di vista, utile anche ad indicare la strada, ovvero come «costruire un percorso condiviso di impegno, assieme a tutte le persone che operano civilmente nel sociale, per arrivare fino ai confini della comunità» , lì dove l’azione sociale del volontariato risulta sempre più importante. È anche la missione che ‘Ditaubi’ si è data, nello stile asciutto, entusiasta e concreto che fu di don Tonino Bello, cui l’associazione è ispirata.
Il confronto di lunedì nella Basilica di San Bartolomeo sarà il primo passo, ne seguiranno altri…
A partire da un corso di formazione ad hoc [sulle questioni sociali e sul ruolo del volontariato] per preparare persone capaci di assumere con consapevolezza la guida delle associazioni. Obiettivo è coinvolgere i giovani e dar loro gli strumenti per edificare un futuro migliore [e sempre più attivo] anche nel cosiddetto terzo settore allargato. Perché, conclude Parente: «è necessario comunicare, ovvero realizzare rapporti e consolidare relazioni per condividere conoscenze e informazioni utili, affinché si realizzino percorsi nuovi per rispondere ai bisogni delle fasce sociali più deboli ed, oggi, considerate sempre più marginali: fino a scomparire dall’agenda degli impegni cui ogni comunità civile non deve sottrarsi».