In questi giorni la sigla AMTS a Benevento non è più l’acronimo di Azienda Mobilità e Trasporti del Sannio ma sinonimo di bufera. Bufera politica, morale o piuttosto moralistica, sociale e sullo sfondo anche culturale. Culturale è infatti il primo ordine di problemi che affligge la comunità beneventana, soprattutto quando emergono certi scandali rispetto ai quali, poi, non si riesce mai a venirne a capo con una verità provata tra le mani. In questi giorni non si contano e le dichiarazioni di esponenti politici, segreterie di partito, sindacati, cittadini e persone d’ogni genere rese alla stampa e rimbalzate direttamente nell’opinione pubblica locale, sopita solo in parte da queste fresche giornate agostane.
Come spesso accade, però, non tutti i particolari vengono notati in prima battuta. Ed uno di questi dettagli rimasti sullo sfondo (col rischio di sprofondare nell’oblio) ha i suoi riferimenti documentati in un nome e in due comunicati stampa. Il nome è scritto tra le prime otto righe nella graduatoria finale dei vincitori del concorso AMTS, che tutti possono leggere sul sito dell’azienda all’indirizzo http://www.amtu.bn.it/public/atti/Graduatoria.pdf. Si tratta di Stanislao Di Lucia, lo scorso giugno eletto nella nuova segreteria provinciale del partito dell’Italia dei Valori, a sostenere il neo-eletto segretario Francesco Zoino. I comunicati stampa, invece, appartengono rispettivamente alla segreteria provinciale dei giovani dell’Italia dei Valori ed al consigliere comunale di Benevento Luigi De Nigris, anch’egli dell’IdV.
Ebbene, all’indomani dell’esplodere dello scandalo circa questo concorso, una delle prime risposte giunte alla stampa locale è stata proprio quella dei giovani sanniti dell’IdV, secondo i quali “in assenza di dovute spiegazioni, la vicenda (del concorso AMTS, ndr) potrebbe assumere negli intendimenti della cittadinanza le sembianze di un processo familistico ed amorale”. Pertanto, rivolgendosi soprattutto al consigliere De Nigris, hanno concluso chiedendo di far “luce sull’accaduto nel rispetto del principio di pari opportunità per tutti i giovani della nostra provincia”, in quanto a loro dire “per l’Idv la moglie di Cesare deve non solo essere, ma anche apparire al di sopra di ogni sospetto”.
Non solo essere ma anche apparire. Un’espressione che richiama evidentemente qualche problema di comunicazione da parte dell’Italia dei Valori sannita, dal momento che uno che è al di sopra di ogni sospetto ma non appare anche tale o non sa porsi nel modo adeguato oppure forse al di sopra di ogni sospetto non è per davvero. Dunque che cosa volevano dire i giovani dipietristi con queste parole?
Una possibile risposta si trova nell’altro comunicato stampa che documenta questo dettaglio della vicenda rimasto sullo sfondo: nelle parole del consigliere Luigi De Nigris in risposta a quanto detto dai giovani IdV, si legge infatti di “illazioni e sospetti che gravano sul partito (l’Italia dei Valori, ndr) visto che nei primi posti della graduatoria (del concorso AMTS, ndr) figura proprio uno dei giovani dirigenti del movimento”. Verrebbe da dire: “Carneade, chi è costui?”. Si tratta appunto di Stanislao Di Lucia, figurante tra i primi otto posti in graduatoria e precisamente all’ottavo. Ma come mai siano importanti i primi otto posti in particolare lo si capisce da quanto affermato al Quaderno dal presidente dell’azienda, Claudio Mosè Principe: “la distinzione tra i primi otto selezionati in graduatoria che dovrebbero cominciare a lavorare il 1° settembre e gli altri 5 (chiamati dal 15 ottobre) dipende dal fatto che solo i primi dovranno preventivamente fare un corso presso la Società Zucchetto”.
Ed ecco le conclusioni di questa piccola ma ombrosa vicenda all’interno del caso AMTS. In buona sostanza, le parole dei giovani IdV potrebbero essere lette come una difesa nei confronti di un concorso, balzato ai disonori delle cronache locali con toni roboanti da polemica tutt’altro che estiva. L’obiettivo dei giovani dipietristi è quello, probabilmente, di salvare il salvabile di questo concorso. Ed infatti nelle loro parole non c’è un solo, ancorchè velato, attacco alla genuinità del concorso stesso, ma semmai decise richieste al consigliere De Nigris affinchè si faccia chiarezza sul concorso stesso, salvando la credibilità del partito agli occhi dei cittadini. Ma De Nigris non ha risposto forse nel modo sperato dai giovani IdV, i quali egli stesso ha dichiarato di non conoscere. Il consigliere comunale ha infatti invitato i giovani politici ad interessare le autorità competenti qualora essi siano a conoscenza di irregolarità nel concorso. Irregolarità che, come detto, non sono state nemmeno supposte dal coordinamento provinciale dei giovani IdV.
Un messaggio, quello dei giovani dipietristi, che rappresenta una mossa scaltra anche se imprudente, dettata probabilmente dal forte rischio, a questo punto, che il concorso venga invalidato e le assunzioni sospese. E questo sì che sarebbe un danno… per qualcuno.