Contrada Piano Cappelle, Benevento. Ai margini della città, pochi chilometri dal centro abitato, ai limiti col territorio di San Giorgio del Sannio e Paduli. Verdi pendii e campagne sorgono a ricordare che la città non è tutta cemento, non è tutta routine di automobili e parcheggi (trovarne…), ma è anche natura e bellezza, d’inverno e d’estate. A Contrada Piano Cappelle ci vai e la bellezza la vedi, senti e tocchi. Ma non è detto che ti scolli definitivamente dalle brutture della città, sempre più caotica e nervosa. Non è detto che le bellezze della campagna dietro casa riusciranno ad avvolgerti e trascinarti in una Benevento diversa, eppure tutta vera.
Basterebbe farsi di corsa il frequentatissimo e adorato percorso podistico che tra pendii e salite ti porta a respirare aria pulita e pura, verde e natura, che ti fa dimenticare che sei ancora a Benevento. Basterebbe questo se solo questa bella contrada, per certi aspetti incontaminata, non fosse gravata anch’essa da storture che si manifestano sotto diverse forme, di tempo in tempo.
La verità è che come tutti i paradisi anche Contrada Piano Cappelle viene abusata dal purgatorio e dall’inferno lì confinanti: rifiuti abbandonati nel verde, sporcizia, trascuratezza nelle infrastrutture di base, sfruttamento più o meno indiscriminato delle risorse, abbandono e tratti di degrado sono elementi che caratterizzano anche questo piccolo mondo. A goderselo per primi proprio gli amministratori della città, che come ha scritto di recente un cittadino della zona, tra una corsetta e l’altra, maggioranza e opposizione, sprecano energie che dovrebbero profondere nella gestione della cosa pubblica, non dimenticando una contrada come questa. Nella sua missiva, indirizzata a Gazzetta di Benevento e datata 10 marzo 2010, il cittadino in questione tira fuori un abbandono pazzesco della zona da parte delle autorità locali e racconta di promesse fatte e mai mantenute: annunciata a novembre entro 15/30 giorni la realizzazione delle nuove piazzole ecologiche per la raccolta dei rifiuti, a marzo non si era ancora visto niente. Eh già, perchè mesi prima i cassonetti erano spariti dalla strada senza preavviso ai residenti, per il sol fatto che persone di altri comuni, di passaggio verso la città, sversavano illecitamente i propri rifiuti presso i cassonetti beneventani, e chi di dovere non aveva saputo porre riparo a questo fenomeno. E i cittadini pagano.
Sempre Contrada Piano Cappelle, passo indietro al 10 febbraio 2010: da pochissimo tempo installati i nuovissimi pali dell’illuminazione lungo il percorso podistico e la strada di accesso alle ville e case di campagna della zona, realizzati con due pannelli fotovoltaici per palo in modo da essere eco-compatibili e ad impatto zero. Ignoti ladri si arrampicano indisturbati su questi pali nottetempo e rubano ben 42 pannelli solari da 21 lampioni installati coi soldi pubblici. Nessuno ha visto niente, nessuno c’era, nessuno sa niente. E le nuove luci sparirono non appena arrivate. Fu di nuovo buio, anche nella mente dei pubblici amministratori.
E volendosi fermare, nel ripercorrere la cronaca trascorsa, soltanto a gennaio 2010, senza sfociare nell’anno passato, bisogna menzionare le difficoltà dell’istituto Galilei/Vetrone di Contrada Piano Cappelle ad inizio anno scolastico 2010, subito dopo le vacanze natalizie: per giorni i ragazzi e il personale hanno dovuto convivere con l’assenza di riscaldamenti per un guasto risolto solo dopo tante difficoltà.
Dopo tutto questo, arriva finalmente l’estate, che accantona le preoccupazioni e toglie via problemi e brutti pensieri. Vai in Contrada Piano Cappelle, una bella mattina assolata, per goderti il cielo estivo, il caldo, la natura, l’aria pulita, la gente cordiale, gli animaletti di campagna ed il profilo di Benevento poco distante, in lontananza. Vai, e trovi una cerimonia pubblica, in cui giornalisti e amministratori pubblici gioiscono di fronte all’insperata impresa: dare finalmente i numeri. Ebbene sì, dopo tutto quello che questa contrada ha passato, tra vessazioni grandi e piccole e dimenticanze sempre enormi, ma soprattutto dopo tutto quello che questa zona bellissima della città ha saputo dare a tantissimi beneventani, ecco quello che le viene restituito. Mattonelle, magari effigiate, magari dipinte dai migliori artisti di Vietri sul Mare. Mattonelle, e basta. E tutto il resto? E gli altri problemi? E chi adesso si reca in quel posto a fare la sua bella cerimonia, finora dov’è stato? E i giornalisti che finora hanno raccontato i problemi di Contrada Piano Cappelle, perchè sono anche loro a prender parte alla celebrazione?
Qui stiamo veramente dando i numeri.