di Gabriele Corona
L’Amministrazione comunale ha deciso di inviare agli utenti le cartelle di pagamento con ulteriori insostenibili aumenti, senza alcuna preventiva informazione o giustificazione.
Si tratta di un comportamento ancora più grave se si rammenta che la coalizione di centrosinistra si era impegnata, prima in campagna elettorale e poi con il Programma di Mandato, a consentire il massimo della trasparenza e favorire tutte le possibili forme di partecipazione dei cittadini, anche nella definizione del Bilancio dell’Ente. Invece, dopo qualche ridicola forma di consultazione con i comitati di quartiere e la triplice sindacale di CGIL-CISL e UIL, di Bilancio partecipativo non si è più neppure parlato e i conti del Comune sono tornati ad essere materia per la sola discussione tra i consiglieri comunali.
Per spiegare efficacemente e preventivamente le ragioni di un aumento tanto consistente della tassa rifiuti, l’amministrazione avrebbe potuto anche utilizzare il nuovo giornalino “Bene Comune” che viene inviato a casa dei contribuenti per fornire informazioni e che è diventato, invece, organo di sola propaganda, com’era il vecchio “Comune in/fatti”.
Ora, dopo le inevitabili polemiche dei giorni scorsi, il presidente dell’ASIA e il sindaco, spiegano, anche a nome dell’assessore alle finanze stranamente silenzioso su questo argomento, che diverse leggi impongono di coprire i costi del servizio rifiuti con la tassa, ma ancora non rendono noti questi costi esorbitanti.
Di certo non sono le spese per sostituire i contenitori bruciati o acquistare i bidoni e le buste per la raccolta differenziata, a far lievitare i costi del servizio del 50%. E allora che cosa è successo?
Dalle dichiarazioni del presidente dell’ASIA, Lucio Lonardo, qualcosa appare, ma per accenni e solo al fine di zittire l’ex direttore generale del Comune, Nicola Boccalone, ora consigliere di opposizione, che evidentemente ne sa molto di più di quanto voglia lasciare intendere. Non si capisce, però, perché gli attuali amministratori del Comune e dell’ASIA non abbiamo mai denunciato alla Magistratura la precedente gestione di cui ora si lamentano. Queste sono questioni che non possono riguardare solo gli addetti ai lavori o i custodi di inconfessabili secreti, visto che poi la tassa la dobbiamo pagare tutti.
Allora tutti abbiamo il diritto di sapere, ad esempio, quanti soldi sono stati spesi per acquisire sedi, ristrutturarle, acquistare le apparecchiature e non utilizzarle. Quanto sono costati i servizi speciali affidati alle ditte esterne per gestire la “emergenza rifiuti”? Dove sono finiti ventidue cassoni scarrabili acquistati dal Comune? Quanto è costata, e ancora costa, la gestione del personale dell’ASIA, con le stranissime progressioni di carriera e le spese legali per il contenzioso?
Si tratta di fatti inquietanti denunciati da un sindacalista dell’azienda, Renato Siciliano, al quale hanno pure bruciato l’auto, nel disinteresse generale. Ora, di fronte all’aumento della Tassa, di queste faccende si debbono occupare tutti. Altrabenevento lo farà presentando un dossier, sperando che ora la attuale amministrazione e il consiglio di amministrazione dell’ASIA, vogliano almeno fornire i documenti da tempo richiesti.