Venerdì scorso il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato un’area di circa 7.000 metri quadrati nel comune di Benevento, Contrada Acquafredda in località Fontana Cirasa, dove era in corso un enorme sbancamento di terreno a seguito dell’abbattimento di una antica masseria già catalogata dalla Soprintendenza nel 1996 come bene di interesse storico.
L’area, poco distante dal lotto assegnato alla società Luminosa per la centrale a turbogas, confina con la zona industriale, a ridosso dei fiumi Tammaro e Calore, ed è indicata nel Piano Urbanistico Comunale come zona agricola, in parte di “tipo A, di interesse storico-urbanistico-ambientale” , proprio per la presenza dell’antica masseria.
Quel terreno è stato acquistato da una industria adiacente ma nessuno, né gli industriali della zona né il consorzio ASI che solo a parole promuovono lo sviluppo eco-sostenibile, ha denunciato lo scempio ambientale e il delittuoso abbattimento.
Il fatto è ancor più grave se si considera che nel Programma di Mandato dell’amministrazione guidata da Fausto Pepe, uno degli obbiettivi prioritari era la tutela delle 46 masserie di interesse storico nei cento chilometri quadrati di campagne che ricadono nel comune di Benevento.
Invece questo grande patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale viene costantemente aggredito da logiche speculative che l’ente locale non contrasta efficacemente.
*Presidente di Altrabenevento