di Antonio Medici
Il treno EUROSTAR FAST 9350, proveniente da Lecce, dovrebbe partire da Benevento alle 9.25 di ogni mattina ed arrivare a Roma alle ore 11.15, dopo 1ora e 50 minuti di viaggio. Ho comprato il biglietto per questo treno la mattina del 16 marzo, al prezzo di €51,00 (ed € 45 per il ritorno), per partire il giorno dopo, 17 marzo. La data doveva indurmi ad essere poco fiducioso, riconosco di essere stato imprudente, da questo punto di vista.
Il primo inconveniente me lo becco alla stazione quando scopro che per raggiungere il binario 3, da dove parte il mio treno, devo letteralmente arrampicarmi per le ripidissime scale che conducono al sottopasso. L’ascensore per i disabili, infatti, è fruibile solo su prenotazione; benché la stazione sia stata recentemente ristrutturata, infatti, è stato installato un montacarichi in luogo di un ascensore e quindi i disabili o qualsiasi altro passeggero con difficoltà motorie devono essere accompagnati dal personale della stazione, che va prenotato. Mi sembra che installare un “MONTACARICHI” piuttosto che un ascensore in una stazione ferroviaria renda bene l’idea di come vengono considerati i disabili che viaggiano: carichi ingombranti e fastidiosi. Ma non esiste(va) in questo paese una legge che impone(va) l’accessibilità incondizionata dei luoghi pubblici?
Dopo la faticosa arrampicata, mentre sono ancora con l’affanno, alle 9.15 la voce metallica dell’altoparlante annuncia che il treno 9350 per Roma partirà con circa 60 minuti di ritardo. Innervosito e deciso al rinunciare al viaggio, saltandomi tutti gli orari degli impegni previsti, oltre che infreddolito, decido di chiedere spiegazioni alla biglietteria, ove mai trovassi qualcuno, e di trovare rifugio dal freddo nel bar della stazione; chiedendomi quando e come avrei dovuto prenotare questo viaggio supplementare in montacarichi, mi arrampico nuovamente per le scale del sottopasso. Alla biglietteria una gentile signora mi informa che il ritardo è dovuto alla necessità di attendere i viaggiatori provenienti da Lecce e trasbordati in autobus a Benevento a causa di una frana che ha interrotto il tratto ferroviario Foggia – Benevento. Ove intendessi, poi, rinunciare al viaggio TRENITALIA tratterrà il 25% del costo del biglietto di andata (oltre che di quello di ritorno). Per non subire questo taglieggiamento , riorganizzo gli impegni con qualche telefonata e decido di partire lo stesso. Il treno, ora, alle 10.17, parte dal binario 1 e almeno non sarà necessaria una nuova arrampicata.
Ho verificato successivamente che sul sito dell’ANSA l’undici marzo alle ore 10.16 si dà notizia della frana in questione e dei servizio di trasporto in autobus istituito da TRENITALIA. Questa società, dunque, dalla mattina dell’11 marzo è ben consapevole che l’EUROSTAR FAST 9350 non potrà partire da Benevento alle 9.25, bensì più tardi, sinché non sarà ripristinato il tratto interrotto dalla frana. Nonostante, però, la consapevolezza di non poter offrire il servizio negli orari programmati, al momento dell’acquisto del biglietto non viene fornita alcuna indicazione o avvertenza, tale indurre il viaggiatore a ben verificare se il nuovo orario sia compatibile con le proprie esigenze. Secondo me questa è una truffa, tenuto anche conto che in alternativa, per la rinuncia al viaggio, per causa già nota al vettore al momento dell’emissione del biglietto, si offre il rimborso con un taglieggiamento del 25%.