di Gabriele Corona *
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha archiviato l’indagine a mio carico per Diffamazione in quanto la esposizione dello striscione “PERICOLO TURBOGAS PER COLPA DEI POLITICI” da me issato sabato 13 febbraio sui pennoni dinanzi alla Villa Comunale, non “integra reato e l’azione penale non è procedibile per difetto di querela”. Il GIP ha anche disposto la restituzione dello striscione sequestrato di cui Lei aveva chiesto la distruzione.
La richiesta di archiviazione è stata formulata dallo stesso Sostituto Procuratore della Repubblica che il 16 febbraio ha confermato il sequestro dello striscione e mi ha iscritto nel registro degli indagati.
Dagli atti del fascicolo che finalmente abbiamo potuto visionare, risulta senza ombra di dubbio, che è stato proprio Lei ad ordinare la rimozione dello striscione nella notte tra il 13 e il 14 febbraio. Noi lo avevamo immaginato ed anticipato alla stampa, ma Lei ha smentito decisamente mostrandosi addirittura risentito per essere stato chiamato in causa ingiustamente in quanto, a suo dire, il sequestro sarebbe stato operato dalla DIGOS e dalla Volante.
Invece, dai documenti esaminati, risulta che gli Ispettori della DIGOS, intervenuti sul posto nella serata di sabato, non hanno ordinato la rimozione dello striscione e non hanno proceduto a sequestrarlo, limitandosi con la relazione delle ore 22,15 a segnalare che quel telo lungo 12 metri ed alto 6 metri, era stato esposto senza alcun permesso ma evidenziando che “il suddetto striscione non arrecava alcun disagio ai passanti né tantomeno creava intralcio alla circolazione veicolare”.
Il verbale di sequestro del telo “costituente corpo di reato”, è stato sottoscritto solo da due agenti della Squadra Volante i quali nella relazione di servizio del 14 febbraio, hanno scritto “Alle ore 1,00 questo equipaggio interveniva in piazza Castello nella immediata vicinanza dell’ingresso principale della villa comunale per rimuovere con l’ausilio dei vigili del fuoco, un grosso manifesto appeso ai pali di ferro porta bandiera. Sul manifesto era scritto: Pericolo turbogas per colpa dei politici. Tale intervento veniva effettuato per ordine del dott. Moschella.”
Mi pare ci sia poco da commentare: lo striscione è stato rimosso e sequestrato per sua disposizione ed ora vogliamo sapere la ragione di tale decisione.
Dott. Moschella, come funzionario pubblico della Polizia di Stato che dovrebbe essere vicina ai cittadini, deve spiegare qual’era il reato da Lei ipotizzato al punto da ordinare il sequestro di un telo che per la sua esposizione in zona di affissione vietata meriterebbe, al massimo, una multa al pari di tutti i manifesti elettorali affissi fuori spazio.
Ci vuole dire perché non vengono sequestrati i tabelloni con i faccioni dei candidati apposti lungo le strade pubbliche e perché, al contrario, Lei ha chiesto alla Procura della Repubblica, con la relazione del 15 febbraio, addirittura la DISTRUZIONE DELLO STRISCIONE ?
* presidente di Altrabenevento
Effettivamente fa specie che che il funzionario di Polizia dott. Moschella ancora nulla abbia spiegato del suo singolare comportamento a tutti i cittadini beneventani che credono si a nella Questura sia nella serietà ormai “istituzionale” di associazioni quali Altrabenevento.
Ci ripensi, esca dal suo silenzio, ci dica tutto quanto sa…chi l’avrebbe istigata ad agire in tal senso illegittimo ed antidemocratico ?
Sa quanto ha danneggiato alla causa la sua colpevole disinvoltura?
Da chi è stato minacciato il funzinario di polizia Moschella nei palazzi del potere ?
E di cosa? .Ce lo dica.Chè se avesse fatto tutto sua libera sponte stentiamo a riconoscere in lui un funzionario libero e imparziale….
Che il Questore ed il Prefetto aprano celermente un’inchiesta interna e/o disciplinare:( il funzionario di polizia è stato autore di un qualcosa che si chiama “ABUSO” di potere puro e semplice) e facciano fare alla magistratura il suo corso.
Non siamo nel regime di Pinochet,ed è gravissima la devianza istituzionale registrata nel caso di specie.
Tolleranza zero verso gli abusi delle forze dell’ordine…