La necessità di affrontare le problematiche della categoria dei giornalisti, spesso – soprattutto in questi ultimi tempi – al centro di criticabili azioni di particolarismi, è stata al centro della discussione che ha visto per la prima volta riuniti un cospicuo numero di direttori di organi d’informazione locale.
Si è parlato a lungo del ruolo istituzionale rivestito dall’informazione locale e della necessità che esso sia recuperato appieno a partire dal luogo principe in cui il giornalista è protagonista: la Conferenza stampa.
Molte le critiche mosse alla gestione che finora è stata fatta di esse e sulla necessità che la loro organizzazione venga radicalmente modificata.
E si partirà proprio dalla rinnovata gestione di esse per dare nuovo impulso ad una professione che deve essere maggiormente tutelata e messa al riparo da un’ambientazione che a volte tenta di soggiogarla.
Un gruppo di direttori di giornali si è fatto carico di preparare nei giorni a venire una bozza di Protocollo d’intesa che fisserà, appunto, regole, limiti, oggetto delle conferenze stampa. Sarà anche predisposto un albo, una bacheca, sì da evitare concomitanze ed accavallamenti nei giorni e negli orari.
Condizione imprescindibile della partecipazione delle Testate alle Conferenza stampa è che la sua conduzione sia affidata ad un giornalista iscritto all’Ordine professionale.
A tale proposito un altro gruppo di direttori di organi d’informazione si farà carico di allestire un corso di approfondimento della materia per tutti quei colleghi che si candideranno al ruolo, appunto, di conduttore e moderatore.
Nel corso dell’incontro si è anche preso atto di qualche disfunzione organizzativa nel senso che pur essendo diciotto i direttori invitati (ha partecipato alla riunione la rappresentanza di oltre il 70% dell’informazione locale), qualche altro è rimasto involontariamente fuori. Un errore che non si ripeterà nella prossima riunione già fissata per il prossimo 5 marzo.