di Peppe Porcaro
Confesso, mi sono iscritto da poco a fascbuc. Per meglio dire, al cazzatoio gigante mi ha iscritto mia nipote Laura: “Zio, non troglodire, come fai a rinunciare a fascbuc? Non sai che ti perdi. E poi vedi che di fatto gia ci sei su fascbuc perché Ugo (fetente!) ha attivato un parla con peppe porcaro. Dunque, rilassati. Ora ci penso io, non ti preoccupare. Ti metto su fascbuc, ti faccio il profilo”. Detto fatto, in un solo colpo sono fregato. Mi ritrovo su fascbuc con la mia bella foto, il mio bel profilo. Sono un uomo nuovo, ora. Più leggero, dicono. Tutto spirito e niente carne. E non sono passato neppure da Lourdes. Devo confessare però che ai tempi del fanculofascbuc vivevo bene. Quanto bastava. Conservo ancora, per fortuna la mia bella email. Da anni grazie a quella casella di posta ho contatti quotidiani con amici vicini e lontani, ci si scambia riflessioni più o meno serie e pensieri leggeri in assoluta libertà. Certe volte, faccio ammenda, troppo in libertà. A volte ci si scambia vere e proprie puttanate, naturalmente. Tutto però avviene con il giusto tempo tra uno scritto e l’altro. Perché il pensiero, debole o forte che sia, ha bisogno di una giusta fase di sedimentazione affinché qualcosa resti infine nella zucca. E poi il concetto di base, il non detto tra noi ma sempre rispettato è: mai troppe puttanate in una volta sola… E poi vuoi mettere: uno parla (scrive) l’altro ascolta (legge). Poi se vuole, se ha qualcosa da aggiungere, con il tempo, il suo tempo, risponde. Da quando però sto su fascbuc la cosa è diversa, una corsa continua, le parole si mischiano, una sull’altra. E le persone, pure. Una promiscuità mai vista. Tutti a chiederti l’amicizia. E tu che fai rifiuti? Gli dici, scusa ma se per strada quando mi incontri manco mi saluti e ora mi vedi su fascbuc e mi chiedi l’amicizia? Bene, se davvero la vuoi, tieni allora la mia amicizia. Poi però arriva il pentimento: cazzo, perché mi svendo così, potevo rifiutare. E la domanda che nasce da dentro: ma ora che siamo amici su fascbuc che farà, mi saluterà quando capiterà di incontrarsi o che? Come ci si comporta in questi casi, c’è un galateo in fascbuc o è terra di nessuno? Intanto il guaio è bello che fatto, ho un nuovo amico. Un amico, peraltro, per nulla discreto. Me lo ritrovo continuamente a rovistare tra le mie cose: quante volte mi collego, a che ora, con chi parlo, che dico. Un impiccione. Ma l’amico (somma sventura) , come le peggiori disgrazie, non viene mai da solo. Il malefico ha i suoi di amici, troppi, che ti vedono (toh, c’è pure lui) e, come non aspettassero altro, pronti ripetono la fatidica, disperata, domanda: voglio essere tuo amico, mi vuoi? Ma che è, un’epidemia? Capisco la solitudine (la paura della) ma qui si esagera. Tu naturalmente quelli manco li conosci, però puoi dare ragione a Laura? Che fai, troglodisci? E poi si sa, è costume, gli amici degli amici sono miei amici. E dunque ci ricaschi. E si ricomincia. Una sorta di girone dantesco senza il conforto della poesia del Sommo.
Da qualche tempo tutti questi amici mi inondano di messaggi perché hanno deciso, punto, di diventare agricoltori. Si sono addirittura fatti una propria Farmville. Auguri allora, a voi che piantate patate e fagioli, e grano e tutto il ben di dio e solo dopo pochi giorni raccogliete e portate al mercato. E che allevate animali, costruite stalle e fienili e dio sa cosa altro ancora. Sono felici i nuovi contadini. Però vogliono il tuo aiuto. Lo pretendono. E mi dai questo, e mi serve quest’altro. Questo mi avanza, lo vuoi? No, non voglio niente, grazie. Davvero. Non mi serve il tuo cavolo, anzi non mi serve un cavolo di niente. Contrattacco: in verità io un’azienda agricola (sai la terra, le piante che crescono lentamente con i loro tempi e non con quelli di fascbuc?) la gestisco per davvero. Mi servirebbero braccia per dissodare il terreno e metterlo in coltura. E braccia, tante, per la raccolta. Quest’anno penso di metter su fagioli e ceci, carciofi e grano. C’è pure la vigna e l’ulivo da accudire: che fai vieni? ho chiesto ad un amico qualche giorno fa. Mi ha tolto il saluto. Anche su fascbuc.
Sarò scontato (in stile fascbuc) ma commento solo così: straordinario!
Che onore..mi ritrovo anche nei tuoi articoli!Bhè ora posso dire che sei uno zio moderno..e uno zio..modello! Ti Voglio bene :)