di Billy Nuzzolillo *
Il raid a mano armata ai danni del portavoce del Pdl, Luigi Barone, e le contestuali minacce indirizzate alla parlamentare Nunzia De Girolamo e al direttore ed editore del “Sannio Quotidiano”, Luca Colasanto, rappresentano una pagina nerissima nella storia civile della nostra città.
Fino a qualche tempo fa nella “tranquilla Benevento” questi episodi non erano mai accaduti, ma appartenevano a realtà vicine, come le province di Napoli e Caserta. Non si era mai verificato un omicidio dalle modalità efferate e di chiaro stampo camorristico, come quello di Cosimo Nizza. Né era mai accaduto che dei presunti camorristi utilizzassero addirittura il reparto di Psichiatria dell’ospedale “Rummo” per contrattare le tangenti ai danni di alcuni imprenditori.
E non va, infine, nemmeno dimenticato un episodio apparentemente meno grave ma nella sostanza molto allarmante: e cioè l’aggressione, tra la generale indifferenza dei presenti, di una troupe giornalistica al Rione Libertà all’indomani dell’omicidio Nizza. Paura ed omertà, insomma.
Quest’ultimo episodio e le minacce “armate” delle scorse ore hanno, in fondo, un punto in comune. Allora si voleva impedire di fare informazione a chi coraggiosamente voleva farla sul campo, infischiandosene delle note ufficiali; oggi, nel caso di Colasanto, direttore-editore, e di Barone, giornalista e strettissimo collaboratore di Colasanto, c’è l’invito a “smetterla di dare fastidio con il giornale”.
Insomma, c’è insofferenza verso chi vuole fare informazione non “ingessata” in settori ritenuti strategici e meritevoli di “oblio mediatico” da parte della criminalità organizzata.
Se nel caso dell’omicidio Nizza, infatti, le modalità di esecuzione hanno portato a ritenere che si sia trattato di killer professionisti provenienti da altre province campane, l’accento e alcune frasi rivolte a Luigi Barone durante il raid inducono, invece, a pensare che si tratti di malviventi locali.
Un segno evidente, quindi, della gravità della situazione che vive oggi Benevento, e il Sannio più in generale. Di fronte a questa vera e propria “emergenza-criminalità” occorre dare una risposta forte e netta, a partire dallo Stato, che deve innanzitutto intensificare la propria presenza sul territorio.
Ma un segnale inequivocabile deve venire anche dalle istituzioni, e dalla politica più in generale. Al di là della solidarietà espressa in queste ore un po’ da tutti (a cui, naturalmente, l’associazione Sanniopress Onlus si associa) occorre avere il coraggio di denunciare e combattere concretamente il dilagare della malavita in città, anche con iniziative che potrebbero danneggiare le proprie “potenzialità” elettorali.
L’episodio ai danni di Luigi Barone, Nunzia De Girolamo e Luca Colasanto è un campanello d’allarme e non va assolutamente sottovalutato.
* presidente dell’associazione Sanniopress Onlus
(da Il Sannio Quotidiano del 18 novembre 2009 – pag. 6)