di Gabriele Corona*
La reazione della città alla vile aggressione ai danni di Luigi Barone, giornalista e portavoce del PdL, non si può limitare alle solite frasi di circostanza dei rappresentanti politici ed istituzionali che si affollano per esprimere solidarietà e fare appello alle forze dell’ordine per maggiore controllo del territorio.
Bisogna prendere atto che nella “tranquilla Benevento”, dove ad aprile un uomo è stato ucciso in pieno giorno per un regolamento di conti tra clan malavitosi e dove il reparto di Psichiatria è stato utilizzato per contrattare le tangenti in edilizia, cresce sempre di più il livello di collusione tra politica, malaffare e criminalità.
Luigi Barone è stato aggredito non certo per scontro ideologico tra opposti schieramenti. I mandanti del vile gesto, sanno che egli è stretto collaboratore dell’on. Nunzia De Girolamo e del consigliere regionale, Luca Colasanto, editore e direttore del Sannio Quotidiano e a loro volevano far pervenire un messaggio inequivocabile: non dovete più occuparvi in sede politica e sulla stampa di alcune vicende particolarmente delicate.
Nelle ultime settimane l’on. De Girolamo è stata al centro di uno scontro violento tra le fazioni organizzate del PdL, ma si è anche occupata, insieme al Sannio Quotidiano, delle questioni relative alla raccolta e smaltimento dei rifiuti e della nascita imminente della società di gestione provinciale. Notoriamente si tratta di una materia oggetto di corposi interessi politici e malavitosi, e per questo Altrabenevento ritiene che la discussione su tali argomenti deve uscire dal “cono d’ombra” dei messaggi cifrati che lasciano spazio anche a possibili gesti delinquenziali, e deve essere affrontata pubblicamente con grande trasparenza.
*Presidente di Altrabenevento