di Elvira Santaniello *
Caro sindaco Pepe, mi corre l’obbligo di rispondere pubblicamente, in modo che tutti possano venirne a conoscenza, alla sua replica, affidata, invece, solo ed esclusivamente ad un a post su Facebook.
Lei scrive:”Sarò anche una scelta “infausta” ma nella mia storia politica, non sempre facile e scontata, penso di avere dimostrato coerenza. Tutto è possibile e tutto è auspicabile, specie in materia di pari opportunità.
Bisogna però ricordare quali sono i patti sottoscritti tra i partecipanti alle elezioni comunali del 2006 e come il sottoscritto è stato custode attento a quei patti ed a quelle condizioni di alleanza politica. Anch’io sono per la pari opportunità, anch’io sono per le donne in Giunta, anch’io so di avere i poteri del “sindaco” nella individuazione e nella scelta degli assessori, ma soprattutto io, e sopratutto in questa consiliatura, so che bisogna rispettare le regole e gli equilibri tra tutti i partiti di coalizione. La scommessa è troppo grande ed attiene il cambiamento in atto nella nostra città. Io peraltro non mi ritraggo rispetto a nulla ed a nessuna richiesta di incontro. Potremo leggere assieme lo Statuto comunale e commentarlo, come potremo trovare altre vie ed indicare altri modi, ma devo dire anch’io che sono veramente convinto che siamo in una trasformazione incompiuta e deficitaria, perchè fatta in assenza delle donne in Giunta. Parliamone, dibattiamo, ma tentiamo però di non sottovalutar la complessità della vicenda amministrativa odierna. Resto convinto che ci vorrebbero le donne in Giunta, ma per fare questo e per governare utilmente la trasformazione della Città ne dovranno essere convinti tutti!”
Caro sindaco, mi permetta di dirlo, questa sua risposta, che sarebbe stato meglio indirizzare non solo a me, tramite Facebook, ma alla città tutta, magari attraverso una nota affidata alla stampa (cosa che lei ha, ad esempio, fatto ieri stesso a proposito della Scuola di Magistratura) è assolutamente inadeguata.
Lei scrive che “bisogna rispettare gli equilibri tra tutti i partiti di coalizione” e che “per governare utilmente la trasformazione della Città ne dovranno essere convinti tutti!”… mi perdoni, ma cosa significa? Che lei, pur di tenere in piedi questa coalizione, è disposto a non rispettare, cosciente di non rispettarlo, l’art. 6 Bis dello Statuto e l’art. 51 della Costituzione? E chi sono, caro Sindaco, quelli che non sono d’accordo ad avere le donne in Giunta? Chi sono, e soprattutto, lo sanno queste persone che non sono d’accordo, che, per Statuto, “…si deve favorire complessivamente la presenza di ambo i sessi?” Complessivamente, caro Sindaco, quindi non solo, come lei sostiene, “…presso Enti, Aziende, Istituzioni e nelle Commissioni di concorso…”
E’ buona norma che “non si corregga un errore con un altro errore!”
La sentenza del Tar di Lecce che ha ritenuto illegittima la Giunta provinciale di Taranto, sentenza cui ha fatto seguito una analoga decisione da parte del Consiglio di Stato, dovrebbe insegnarle che un atteggiamento di chiusura non fa altro che determinare il susseguirsi di colpi di scena politici ed amministrativi non sempre favorevoli all’amministrazione vigente, così come è accaduto al suo collega di Molfetta, Azzolini, e può provocare una sonora batosta per il Primo Cittadino, nel caso in cui ad esempio dovessero essere invalidate tutte le delibere licenziate da una giunta non legittimata ad operare sin dalla prima pronuncia del Tar che già azzerava l’organo amministrativo nominato senza l’osservanza dello Statuto comunale. A ciò, poi, non si può non aggiungere la sentenza di pagamento delle spese legali che, per un vezzo, diciamo così, del sindaco, verrebbero pagate coi soldi dei cittadini. Non sono cose di poco conto queste, caro sindaco Pepe, e non sono cose che possono passare sotto silenzio.
La invito, pertanto, a dare una pubblica risposta a me e alla città, così come le avevo chiesto nella mia precedente lettera.
* Coordinamento Interregionale della Rete delle Rose Rosse