(Gazzetta di Benevento) -Nell’ambito della rassegna “Nonsololibri” è stato presentato nella Biblioteca Provinciale il libro “Tango Criminale” del sannita Bruno Carapella. ltre all’autore, erano presenti, tra altri, il consigliere comunale Nazzareno Orlando, il giornalista e presidente dell’associazione Sanniopress, Billy Nuzzolillo, che ha moderato l’incontro. Assente il capo gruppo del Pd al consiglio regionale della Campania Pietro Ciarlo.
Il libro, “Tango criminale” è il primo romanzo dell’autore sannita. Il volume ha come protagonista, Ricardo Gomez, il quale è un giornalista de “Il Mattino”, pigro, burbero, ma impiccione, che indaga su una Napoli piena di mistero.Insomma una persona che non apprezza la società che lo circonda. Il libro tratta di abusi di poteri: la corruzione la fa da protagonista. Potremmo dire una storia d’attualità, che ricorda molto la vicenda che al momento pone in primo piano la Campania.
La vicende si avvia con la morte di un cameriere, un latino, trovato con la cocaina nelle mutande. Si intreccia con un’altra storia: una donna assassinata durante un festino. Allora il giornalista, accompagnato dal fido servitore peruviano, si muove tra camorristi e politici, tra sesso e delitti, tra donne deluse e amori impossibili, tra personaggi surreali e malavitosi, sempre più in bilico tra Napoli e l’America Latina. Sullo sfondo poi, il ritratto di una città meravigliosa, sull’orlo dell’abisso, condizionata dalla camorra. Carapella ha spiegato di com’è gli è venuta l’idea di scrivere il libro: “Era per me un divertimento. Mi trovavo in Sicilia due anni e mezzo fa e pensavo a Napoli, alle sue meraviglie ma anche ai suoi innumerevoli problemi. Pur essendo sannita, ho scelto come location Napoli perché la città partenopea è più affascinante, si può definire come città sudamericana e quindi adatta per un romanzo giallo”.
Carapella ha poi tracciato un profilo del protagonista: “Lui è nostalgico del Sud America è uno che non apprezza la società che lo circonda”. Il libro è un intreccio, tra legalità e illegalità ha concluso l’autore.
Secondo Nazzareno Orlando: “Il libro racconta una storia italiana che non si discosta dalla realtà di oggi. Nel libro c’è anche un passaggio sannita, infatti Carapella cita il torrone”.