di Elvira Santaniello *
Quando si parla di genere umano, ci si riferisce a uomini e donne; quando si parla di società, di razze, di genti, si parla di uomini e donne.
Ma quando si parla di potere politico, purtroppo, si parla solo di uomini.
Questo è un grave, gravissimo handicap per una società moderna: senza l’apporto degli uomini e delle donne insieme, infatti, la politica rimane comunque e sempre parziale, incompleta e non all’altezza di rappresentare pienamente la società con le sue istanze.
Se, dunque, gli uomini e le donne costituiscono quelle “diversità” che insieme creano l’unità da cui un sistema politico, per essere equo ed equilibrato, non può prescindere, è evidente che parlare, come si è fatto finora, di quote rosa è assolutamente inopportuno.
Anzi le quote rosa sono da considerare addirittura discriminanti, e lo sono perchè nascono da un equivoco interpretativo sulla diversità di genere: la donna, “soggetto violabile e quindi oggetto di dominio”, la donna come sesso debole, che nei miglior dei casi bisogna proteggere.
Il modello cui la politica deve tendere, invece, è quello di una democrazia totalmente e completamente paritaria, dove per democrazia paritaria non si deve intendere una moda, che passa dopo una stagione, bensì la costante possibilità, da parte di uomini e donne insieme, di accedere a tutte le sedi di dibattito e di decisione dei cittadini.
Questa è una lotta di civiltà dalla quale i partiti politici non possono più esimersi. Non ci può essere emancipazione sociale senza un’emancipazione politica in condizioni di uguaglianza, e questa di certo è tutt’altro che garantita da una politica di protezione dettata dalle quote.
Anzi, proporre in maniera demagogica le quote va contro la Democrazia Paritaria!
Alle donne non servono né postazioni privilegiate, né precedenze, l’unica garanzia è il diritto alla partecipazione nella stessa misura degli uomini.
E’ da questa profonda convinzione che nasce l’appello “donne e potere” che Rete Interregionale delle Rose Rosse ha stilato e sta diffondendo in tutta Italia al fine di realizzare un reale monitoraggio dell’operato dei partiti politici e delle amministrazioni (consigli ed esecutivi) sul rispetto della democrazia paritaria e una vigilanza sulla sottorappresentanza delle donne in politica e nelle istituzioni.
La sua prima e più importante caratteristica è che non si tratta di un appello generico, come se ne fanno tanti, bensì di una iniziativa più articolata, che porta, piuttosto, ad una proposta operativa per il monitoraggio e vigilanza nonché all’ identificazione di quelle linee guida necessarie per l’individuazione delle donne (e anche degli uomini, ovviamente) da candidare nei diversi livelli istituzionali e ad un reale supporto a sostegno dell’inserimento delle donne nelle liste per le candidature, magari iniziando proprio dalle prossime regionali.
E’ chiaro che per fare questo è necessario che la Rete Interregionale delle Rose Rosse crei sinergie in tutta Italia con Associazioni, Movimenti, ONG, comitati degli ordini professionali, etc, che possano aiutarci in particolare sull’attività di monitoraggio “sul campo”.
In tal senso sono state già ottenute partnership importanti all’interno della Rete Nazionale delle Consigliere di Parità, attraverso la Consigliera di Ascoli Piceno Paola Petrucci, e nella più ampia Rete del Web attraverso il Circolo PD on line Barack Obama, che è stato il primo circolo politico on line nato in Italia ed il primo ad ottenere il riconoscimento ufficiale dal PD e che ha una importante rete capillare di membri e simpatizzanti in tutta Italia.
Molto importante è anche il sostegno e l’appoggio di Mina Welby, storica paladina di battaglie civili e di cultura.
Ora tocca a tutti quanti hanno a cuore lo sviluppo di una democrazia in senso paritario, ma non basta la sottoscrizione…è necessario un impegno più ampio e costante sul proprio territorio per il monitoraggio e per la vigilanza, ma anche e soprattutto per tenere alta l’attenzione del dibattito sociale e politico sui temi della democrazia paritaria.
RETE ROSE ROSSE
la Rete interregionale delle 3 R (Rispetto, Regole e Rinnovamento)
Promuove un
APPELLO PER AZIONE PREVENTIVA DONNE E POTERE
che garantisca pari condizioni di accesso ed equità di presenza delle donne in politica,
a tutti i livelli istituzionali
Premessa
Assistendo al caso eclatante dell’Ordinanza del Tar di Lecce, resa nota lo scorso venerdì 25 settembre ’09, che ha ritenuto illegittima la Giunta provinciale di Taranto (peraltro amministrata dal centro – sinistra), per mancanza assoluta di donne nella composizione dell’esecutivo, analogamente a quanto è accaduto nella Giunta provinciale di Lecco e nella Giunta provinciale di Verona, nella quale, oltre all’assenza di donne, al 29 settembre ’09, mancava anche la Commissione pari opportunità;
Considerando che, pur chiedendo il ricorrente la nomina di cinque donne (ovvero la metà dei posti a disposizione), il Presidente della provincia di Taranto si è limitato a sceglierne una sola (quale contentino per sostituire lo zero delle quote rosa);
Constatando altresì che anche nel Comune di Benevento, il 5 giugno scorso stata ufficializzata la sentenza del Tar Campania, che riteneva illegittima la giunta comunale, per assenza di donne assessori;
La Rete interregionale delle Rose Rosse si prefigge di ribaltare l’approccio in tema di donne in politica e al potere, avviando una azione a carattere preventivo, mediante la costituzione di una cordata interdisciplinare tra movimenti, associazioni femminili, lobby, ONG, nonché comitati degli ordini professionali e istituzionali, in grado di monitorare e vigilare simultaneamente l’operato dei partiti politici e delle amministrazioni (consigli ed esecutivi).
Contesto politico di leadership dal livello internazionale a quello locale (italiano)
Nel recente summit del G20 di Pittsburgh, conclusosi il 26 settembre ’09, in cui si sono riuniti i venti grandi leader del mondo per firmare un “Patto per una crescita sostenibile, duratura e solida”, appare evidente come le uniche e sole due donne presenti erano la Cancelliera tedesca Angela Merkel e la Presidente argentina Cristina Kirchner;
Nello scenario europeo tra i capi di governo degli Stati membri dell’UE a 27, vi è solo una donna, la cancelliera tedesca Angela Merkel;
Altresì tra le istituzioni comunitarie come la Commissione e il Parlamento europeo, nessuna donna è mai stata presidente della Commissione e ancora a partire dal 2010, il mandato sarò rinnovato nei confronti di un uomo, mentre tra 71 eurodeputati che ha espresso l’Italia nelle ultime elezioni di giugno 2009, vi sono appena 21 donne (di cui solo 1 nella Circoscrizione meridionale, comprendente ben 6 regioni);
Nello scenario italiano, trovando opinabile il criterio di scelta adottato dal Governo per le donne ministre (nel quale non si riconoscono assolutamente gran parte delle rappresentanze femminili in quanto svilite nell’accezione della dignità, dell’impegno e della meritocrazia), basta osservare il numero dei Presidenti donne delle Regioni a statuto ordinario e speciale, per comprendere che ve ne sono appena due (Regione Piemonte ed Umbria) a governare i territori regionali;
Anche il quadro delle amministrazioni comunali non è edificante sul piano delle presenze femminili sia nelle giunte (con gli assessori nominati) che nei consigli (con i consiglieri eletti), ma soprattutto come sindaci laddove, tra le più grandi città capoluogo di Regione, si possono annoverare solo Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli e Letizia Moratti, sindaco di Milano.
Concretamente la Cordata interdisciplinare attiverebbe:
Proposta operativa
¨ Un confronto preliminare tra i componenti della cordata per elaborare una piattaforma condivisa che espliciti i criteri per l’individuazione delle donne (criteri validi, ovviamente, anche per la scelta degli uomini) da candidare nei diversi livelli istituzionali, (secondo parametri di competenza, militanza, motivazione, esperienza);
¨ Modalità e forme di un reale supporto a sostegno dell’inserimento delle donne nelle liste per le candidature a vari livelli istituzionali (si potrebbe cominciare a sperimentare l’azione in occasione delle elezioni regionali del 2010), sia per farle eleggere numerose e assumere posizioni dirigenziali e di potere.
Bari, 02 ottobre ’09
per il Coordinamento Rete Interregionale Rose Rosse
Cinzia De Marzo
Elvira Santaniello
Rosa Cascella
Giovanna Casagrande
Sabrina Rocca
Angelo Romano
Nicola Cascella
Sara Coppi
Wa Tshiala Giò Kasongo
PARTNER CORDATA INTERDISCIPLINARE
1. Paola Petrucci – Consigliera di Parità per la provincia di Ascoli Piceno
2. Circolo del PD on line Barack Obama
3. Sabrina Polcari – Delegata Politiche Sociali Giovani Democratici Avellino
4. Mina Welby
5. Irene Riva, già Consigliere provinciale di Lecco con delega alle pari opportunità
6. Giusy Santomanco, Movimento “Il coraggio delle idee – Ostuni Democratica”
7. Dol’s.net – Il sito delle donne on line
8. DonnaTv.it
* Coordinamento Rete Interregionale Rose Rosse
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