di Gabriele Corona *
La società Luminosa nel tentativo di difendere il suo progetto di Centrale Elettrica afferma che se non sarà possibile fornire calore alle aziende dell’area industriale di Ponte Valentino, rispetterà comunque le prescrizioni ministeriali riducendo le emissioni inquinanti. Sembra una dichiarazione di poco conto ed invece si comprende che questa è la “pezza a colori” che la società nata a Napoli ad opera di imprenditori di Forza Italia e DS, ed ora acquistata per il 94% dalla svizzera BKW, presenterà lunedì prossimo nella Conferenza dei Servizi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per avere la autorizzazione alla costruzione dell’impianto della potenza di 400 mega watt.
Per comprendere l’importanza di tale manovra, bisogna ricordare che la Commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale nel 2006 dopo aver preso atto che a Ponte Valentino e nella vicina città di Benevento, la qualità dell’aria è già pessima, ha espresso parere favorevole alla mega centrale elettrica, a condizione che essa fornisse calore/vapore alle aziende locali in modo da convincerle a dismettere i propri impianti e quindi a ridurre l’inquinamento. In altre parole, la commissione ministeriale, ha deciso che le aziende locali, dovrebbero chiudere gli impianti già realizzati per la produzione di calore ed acqua calda ed acquistare dalla Luminosa queste stesse forniture in modo che la Centrale Elettrica possa produrre l’inquinamento che gli stabilimenti locali devono ridurre. Solo qualche mente malsana poteva elaborare simile alchimia!
Sta di fatto, però, che la Luminosa, indipendentemente dalla adesione delle aziende locali, non può rispettare la condizione posta dalla commissione ministeriale per il semplice fatto che il progetto presentato non prevede affatto gli impianti per la fornitura di calore, come denunciato da questa associazione. Ma la società svizzero-napoletana sa pure che quegli impianti non li può realizzare in ogni caso perchè essi dovrebbero attraversare la ferrovia e due fiumi con un impatto paesaggistico che la soprintendenza non approverebbe mai trattandosi di opere su importanti corridoi ecologici.
Per questo motivo la Luminosa mette le mani avanti e si dichiara disposta a ridurre l’inquinamento senza fornire calore sostenendo che l’impianto lo consentirebbe perchè tecnologicamente avanzato. Ma così la società ammette che quella Centrale non è di “cogenerazione” cioè produce solo Energia elettrica con un livello di inquinamento non compensato dalla fornitura di calore. Infatti, l’impianto di cui al progetto della Luminosa potrebbe essere definito a “produzione combinata” solo se fossero rispettati i requisiti di cui alla direttiva 2004/8/CE ripresi dal D.Lgs. 8/02/2007 n.20 il quale prevede che a decorrere dal 1/01/2011 la produzione di energia elettrica da unità di produzione combinata è qualificabile interamente cogenerativa se le unità presentano un rendimento di primo principio annuo pari almeno all’80%.
Il rendimento dell’impianto progettato dalla società Luminosa si attesta, invece, poco al di sopra del 50% e quindi quella Centrale Elettrica non può essere qualificata “interamente cogenerativa” e pertanto è completamente sbagliata la procedura finora seguita dai Ministeri competenti. Queste considerazioni sono parti fondamentali delle Osservazioni inviate questa mattina con lettera raccomandata anticipata via fax, al Ministero dello Sviluppo Economico affinchè non rilasci l’autorizzazione alla costruzione di quella mega centrale. Inoltre Altrabenevento ha inviato al Ministero dell’Ambiente la diffida ad annullare in autotutela la favorevole Valutazione di Impatto Ambientale concessa alla Luminosa che Comune e Provincia non hanno finora voluto impugnare o contestare.
* Presidente di AltraBenevento