(Il fresco profumo di libertà) – Ogni tanto è utile anche concedersi una piccola digressione fuori argomento, per parlare di situazioni e vicende che arricchiscono la vita quotidiana facendo da sfondo ai grandi progetti.
Non si era ancora abbattuta su Benevento la forte pioggia di queste ore, quando stamattina, tra un caffè ed un succo d’arancia, ho avuto il piacere di osservare da dentro il cuore la mia bellissima città. C’era un sole forte stamattina, ancora estivo per certi versi. La città sembrava prestarsi alla migliore tranquillità, popolata di persone che avevano deciso di concedersi qualche ora lontano dagli impegni per fare quattro passi in centro. Intorno a me e a quel tavolino del bar mi è sembrato girassero gli occhi dell’intera comunità cittadina, tra persone conosciute di vista, negozianti con anni di attività sulle spalle, edifici e monumenti da cartolina, politici in clima da grande occasione, gente comune più colorata che mai. Di fronte a me Billy Nuzzolillo, in mia compagnia per parlare del suo blog-notes Sanniopress al quale collaboro da alcuni mesi.
Tra una parola e l’altra il tempo è trascorso caldo di idee, diffondendo un benessere che soltanto l’aspettativa per un progetto interessante sa dare. Sul tavolo della chiacchierata c’era il problema, ormai attuale, della rassegna stampa online: come continuare a farla se le testate giornalistiche proteggono ormai i loro articoli col copyright? Ma c’erano anche altre interessanti questioni, spunti per imboccare strade più ampie, stimoli per passare da piccolo progetto “di periferia” ad ambizioso progetto al centro dell’attenzione. C’abbiamo girato intorno, ma tra quel caffè e quel succo d’arancia c’era una cosa sola in realtà: la voglia di vedere la cittadinanza che parla, la gente che inizia a discutere sul serio trasformando la nostra città e la nostra provincia in una società carica di idee, di iniziative e di impegno che parte dal basso. Un pensiero di democrazia, o forse molto più semplicemente la materializzazione di una speranza. La speranza che domani sia qualcun altro a fare l’attore principale, in questo nostro Sannio troppo spesso immobile.
Sul tavolino di quel bar l’impegno di dare veramente spazio agli altri, a chi non ha mai la parola, ci è passato e si è fermato per un pò. Giusto il tempo di un caffè e un succo d’arancia. Aspettando domani.
Simone Aversano