(Altrabenevento) – Mentre i politici nostrani si affrettano ad attribuirsi i meriti della bocciatura del progetto di inceneritore a San Salvatore Telesino, dimenticando il ruolo fondamentale dei Comitati e dei cittadini della zona, a Bergamo gli amministratori della Provincia e della ABM, si lamentano di non aver concluso l’affare stimato in 56 milioni di euro, di cui 12 derivanti da fondi comunitari e di averci rimesso 4 milioni di euro per il progetto, l’acquisto del terreno e la gestione della società Vocem. Questi dati compaiono su Bergamonews, il bollettino di informazione online della Provincia bergamasca, che riporta anche le dichiarazioni del nuovo Presidente dell’ente, Ettore Piovani, il quale amareggiato, annuncia che “Accompagnerò quella società ad una fine tranquilla, facendo in modo che non soffra troppo morendo e che la Provincia non debba soffrire troppo per lei”.Gli fa eco Vittorio Pessina, presidente di ABM, la società per azioni di proprietà della Provincia di Bergamo che detiene il 90% delle quote di Vocem, il quale annuncia “Dobbiamo decidere quali azioni intraprendere per riavere l’investimento fin qui effettuato ed eventualmente capire nei confronti di quale ente si possa intraprendere una determinata azione: qualcuno dovrà restituire gli investimenti, io non sono disposto a chiudere la partita così”. La ABM e la Provincia di Bergamo hanno più volte ricordato che la costruzione dell’impianto di San Salvatore faceva parte di un accordo sottoscritto con la Provincia di Benevento che prevedeva anche finanziamenti per il Marsec, il centro sannita di monitoraggio satellitare, ma quali accordi erano stati raggiunti anche con gli ex amministratori di San Salvatore Telesino e con quelli attuali della Regione Campania, al punto che oggi dovrebbero essere chiamati in giudizio per risarcire i danni prodotti ai bergamaschi?
Benevento, 24 luglio 2009
Il presidente – Gabriele Corona