di Simone Aversano
Niente più tavolini nello spiazzale antistante l’auditorium Calandra. Niente più musica che si diffonde nell’area in cui sorge la Facoltà di Economia dell’Università del Sannio. Anche l’afflusso di persone sembra essere diminuito. Quello che oggi balza all’occhio è un foglio di carta bianco con intestazione rossa, affisso con lo scotch da imballaggio sulle entrate del bar: l’intestazione è del Comune di Benevento, e sul foglio c’è scritto “LOCALE SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PENALE”.
La chiusura del Bengio Caffè di via Calandra a Benevento non riesce a passare inosservata per chi di solito frequenta la zona. Il bar, situato in un locale attiguo al noto auditorium e di fianco alla mensa degli universitari sanniti, è un usuale luogo di ritrovo giovanile, nonché location di diversi appuntamenti della Benevento amante della discoteca. E proprio questa vocazione del locale ad essere luogo di riferimento per il mondo discotecaro, ha attirato il fastidio di diversi residenti della zona.
Un avviso, lasciato dai gestori del bar presso la cancellata di accesso su via Calandra, avverte infatti la clientela “che il bar è momentaneamente chiuso causa un esposto del Rettore dell’Università e di alcuni abitanti della zona in quanto disturbati dalla nostra musica e dagli schiamazzi degli avventori. A presto”. Un’informazione dovuta per i tanti ragazzi che rappresentano la clientela maggioritaria del locale.
Ed i primi ad avvertire le conseguenze di questo provvedimento dell’autorità sono stati proprio i giovani beneventani frequentatori più o meno abituali del Bengio Caffè. Per lo più composta da studenti dell’Università del Sannio, questa gioventù ben raffigura le giovani generazioni delle nostre terre, principalmente della nostra città capoluogo. Ragazzi che si raccontano nei loro passatempi, nei momenti di svago vissuti nei locali come il Bengio, nelle centinaia di locandine che riempiono dei colori più pazzi muri e cancelli per pubblicizzare serate in discoteca o altri eventi delle nuove culture giovanili. Ragazzi che si raccontano anche in questa vicenda, un bar cittadino chiuso perché faceva troppo rumore alle orecchie dei residenti della zona.
A voler prestare fede all’avviso dei gestori, il Bengio Caffè riaprirà presto. Presto la musica tornerà a diffondersi, per qualcuno si tornerà a fare troppo rumore, i tavolini occuperanno di nuovo lo spiazzale davanti all’auditorium. I clienti abituali del locale ricominceranno a frequentarlo, e forse presto torneranno gli schiamazzi a turbare la tranquillità di alcuni cittadini. Forse si assisterà ad un nuovo sequestro per gli stessi motivi di oggi. Ma chi provvederà ad unire cittadini giovani e meno giovani nel comune rispetto delle regole?