di Giancristiano Desiderio
Vi voglio raccontare una storia piccola piccola ma con un significato grande grande in questa Italia piccola piccola che crede di essere grande grande. La scena si svolge un po’ a Napoli, dove ogni tanto per i noti disastri arrivano il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica – praticamente lo Stato in persona, si potrebbe dire -, e un po’ a Sant’Agata dei Goti, dove non arriva mai nessuno e meno che meno lo Stato che, invece, non farebbe male se si facesse vedere e sentire ogni tanto anche da queste parti che, per chi non lo sapesse, non sono poi molto lontane da Napoli. Perché – vedete, e so che siete d’accordo con il soprascritto – il guaio grosso assai del Mezzogiorno d’Italia è rappresentato dalla classe amministrativa e politica che concepisce le istituzioni né più né meno come la zizza della mucca da mungere. Si dirà: “Ma questo è un difetto nazionale, non solo meridionale. Tutta l’Italia è paese”. Sì, forse è vero, ma ciò che fa la differenza è questo: che altrove si mungerà la mucca istituzionale, ma la società riesce anche moltiplicare pani e pesci e così si va avanti, mentre al Sud tutto o quasi dipende dalla mucca e siccome il latte non basta per tutti, chi non ha pani e pesci o fa vita grama o si rivolge alla premiata ditta di Gomorra o prende la via dell’emigrazione. Ma vi avevo promesso la storia.
In origine al comune di Sant’Agata dei Goti c’era il centrosinistra. Poi tutto andò a rotoli, ma il sindaco pur non avendo più la sua maggioranza e la sua giunta non mollò la poltrona e l’opposizione di centrodestra, invece di farlo cadere definitivamente e andare al voto decise, con un’idea degna di un drago, di sostenerlo. Così il capogruppo dell’opposizione di Forza Italia divenne vicesindaco, mentre il consigliere regionale di Alleanza nazionale, Mario Ascierto Della Ratta, che era anche consigliere comunale, subì uno strano caso di sdoppiamento della personalità politica: alla Regione era mister Ascierto all’opposizione di Bassolino e al suo Comune era dottor Della Ratta con il sindaco diessino Alfonso Ciervo. Tutto sottosopra. Tanto che ci fu anche un intervento di Gianfranco Fini che disse: “O fai l’opposizione come devi e fai cadere il sindaco diessino o sei fuori dal partito”. Il sindaco è ancora lì, mentre il consigliere è “tra color che son sospesi” dal partito. Intanto, però, di acqua sotto i ponti di Sant’Agata dei Goti – il paese è costruito su una rocca di tufo ed è un gioiello di paesaggio, arte e storia di papi, santi e letterati e briganti: la solita Italia – ne è passata tanta, il sindaco ha sistemato le sue cose, ha recuperato qualche suo vecchio compagno e i due draghi del centrodestra non sono più né in giunta né in maggioranza. Ora si oppongono e uno di loro, l’ex vicesindaco, grida “al lupo, al lupo” ma, come accade nella nota favoletta, grida nel deserto. Proprio quando il lupo c’è, eccome. Infatti, qui viene il bello. Ascoltate.
A Napoli le cose vanno come vanno e l’ultima volta che è arrivato in città Giorgio Napolitano ha detto: “Serve un nuovo costume dei partiti e delle forze politiche che risponda davvero all’interesse pubblico”. E’ vero presidente, serve eccome. E non solo a Napoli. Proprio qui, a Sant’Agata dei Goti, il sindaco ha pensato bene di bandire un po’ di concorsi pubblici per assistenti sociali, funzionari, istruttori. I risultati hanno dato questi esiti: ha vinto il figlio del fratello del sindaco, hanno vinto i collaboratori del sindaco, mentre il figlio della sorella del sindaco è arrivato secondo e spera nello slittamento della graduatoria che verrà. Naturalmente – ma non ci sarebbe neanche bisogno di aggiungerlo, però lo aggiungo – il sindaco, da ex comunista, è un ammiratore del presidente Napolitano, ha registrato tutti i suoi discorsi di San Silvestro – anche perché vive in una campagna che si chiama proprio così: San Silvestro – e ogni tanto ne cita qualche passo. Cita anche l’ultima frase: “Come dice Napolitano serve un nuovo costume politico che risponda davvero all’interesse pubblico”.
Ecco, la storiella piccola piccola finisce qui. L’ho voluta raccontare proprio perché è piccola e dà la giusta idea di cosa sia il mio “paese”. Se poi ne volete sapere qualcosa di più, leggetevi quel saggio di Francesco De Sanctis che s’intitola “L’uomo del Guicciardini” il cui motto è: pensa come vuoi, fa come ti torna.
(da Liberal del 7 gennaio 2009)
ma guarda chi parla il purista della politica si proprio lui che dice che e’ di an e poi fa campagna elettorale per il partito democratico.bella questa .e’ la verita’.bravo complimenti vivi sant’agata e poi parla imbecille. un tuo ammiratore