Riceviamo e pubblichiamo.
«Molto spesso è dietro una storia insensata, dietro un episodio assurdo che si nasconde una verità preoccupante e scomoda i cui contorni e le cui sfaccettature si delineano con il tempo, man mano che la luce dei fatti, il chiarore della discussione e il crepuscolo della ragione riescono a imporsi. E’ per questo che anche tale piccolo e sconsiderato fatto non va sottaciuto ma raccontato e condiviso, diffuso e approfondito, proprio per mettere insieme i tanti puti colorati che ci aiuteranno a definire la figura di cui sono parte.
Una vicenda, questa, che ha inizio nei primi mesi del 2008, quando diversi cittadini e alcune forze politiche territoriali, attraverso la carta stampata e internet (www.ceppaloni.info), denunciarono la presenza, nel Comune di Ceppaloni, di una discarica abusiva di eternit.
Diverse decine di lastre di amianto-cemento abbandonato ai bordi della strada comunale “Manni”, molti delle quali in stato di frantumazione, causata, molto probabilmente, dai pneumatici delle automobili e dei trattori.
Inutile ricordare la pericolosità dei prodotti in cemento-amianto, dovuta essenzialmente alla possibile liberazione di fibre di amianto che normalmente sono legate alla malta cementizia. E’ dimostrato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre un ben preciso tumore polmonare.
Una situazione di pericolosità e di mobilitazione civile che, in quel momento, fece scattare l’attenzione della stessa amministrazione comunale Mastella che intervenne sia sollecitando un intervento degli organi di tutela ambientale provinciale sia prendendo contatti con una ditta specializzata nel trattamento dell’amianto per procedere alla bonifica dell’area.
Ma le vicende elettorali amministrative che seguirono e, soprattutto, il costo preventivato per lo smaltimento dell’eternit, circa 15.000 euro, arrestarono tutte le più buone intenzioni ecologiste.
Ecco allora che, all’indomani delle elezioni, il problema eternit passa nelle mani del neo sindaco e alla sua giunta: l’ennesima questione ereditata della giunta Mastella, l’ennesimo impegno elettorale a cui si è assicurato una soluzione. Ma la fortuna, come sempre accade, premia il principiante e così anche questa volta ricompensa il novello primo cittadino, che non si è dovuto dimenare poi tanto nella ricerca della risoluzione del problema o nella ricerca della “copertura finanziaria”, poiché il solito disgraziato “ladro” di turno gli ha risolto il dilemma: eternit rubato (sia le lastre integre che quelle sbriciolate), strada ripulita e, soprattutto, a costo zero! Davvero una bella coincidenza per il neo sindaco e per la sua giunta, che hanno risolto il tutto con una semplice denuncia alle autorità competenti, ma davvero un colpo bizzarro e di certo poco remunerativo per lo sventurato ladro, oggi perseguitato della legge e probabilmente dagli effetti nocivi dell’amianto.
Un caso di furto singolare e forse unico nel suo genere, che ancora una volta pone il nostro Comune, anche in questa materia, in una posizione esclusiva e originale nel contesto regionale e forse nazionale.
Sento però l’obbligo, da un lato di ringraziare l’attuale amministrazione comunale per essersi attivata con immediatezza e premura (quella stessa che occorreva per la rimozione dell’eternit) nel denunciare il grave furto, dall’altro di lanciare un appello allo sconsiderato ladro di amianto di riflettere sull’insano gesto che ha compiuto e di riconsegnare, per il bene di tutti, ma soprattutto il suo, la refurtiva cancerogena.
Nella speranza che l’accorato invito venga accolto e che il materiale sottratto ritorni al proprio posto, imploro tutti coloro che nella loro sapienza possano avere una risposta assennata ad un interrogativo che dalla vicenda scaturisce e che mi (ci) assilla: ma cosa se ne fa un ladro dell’amianto?»
Elio Fiorillo
Consigliere Comunale di Ceppaloni
“Unità Democratica per il Comune”