L’associazione Punto a Sinistra, promossa da Antonio Medici, ha celebrato il 25 aprile all’insegna del rosso dei partigiani e dei monaci tibetani e senza dimenticare il concomitante V2 Day contro il “fascismo dell’informazione” promosso da Beppe Grillo.
Ecco il documento diffuso dall’associazione nei pressi di Palazzo Paolo V, dove è stato issato un drappo rosso:
“Il 25 aprile 1945 le lotte popolari ed il sacrificio dei partigiani liberarono l’Italia dalla dittatura nazi-fascista. Per non dimenticare la Resistenza bisogna rinnovare, oggi, concretamente le battaglie per la libertà e la democrazia, contro tutte le forme di fascismo, di autoritarismo e di oppressione, di ogni tempo e di ogni luogo.
La repressione violenta delle pacifiche manifestazioni dei monaci tibetani e la sordità del regime cinese alle pressioni popolari e diplomatiche internazionali che chiedono autonomia per il TIBET, sono la espressione del vecchio autoritarismo da combattere. Gli interessi di enormi gruppi economici internazionali in CINA determinano una collusione quasi planetaria con il dispotismo cinese ed anche per questo, la battaglia per il TIBET libero, assume un altissimo valore simbolico, riassumendo in se la battaglia per tutte le libertà. Per rinnovare oggi gli ideali antifascisti, ricordiamo, dunque, la causa TIBETANA issando un grande drappo del colore della tunica dei monaci tibetani che muoiono per difendere la libertà e il proprio paese.
Il controllo finanziario dei mezzi di Informazione da parte di grandi lobby economiche spesso collegate con alcuni gruppi politici, rappresenta la forma pervasiva di limitazione della libertà di stampa. E’ comune a tutti i fascismi usare forme più o meno velate di controllo, pressoché assoluto, degli organi di informazione per nascondere i fatti, diffondere notizie manipolate, addomesticate, contraffatte. Per rinnovare oggi gli ideali antifascisti, firmeremo per la indizione dei referendum per l’abolizione dell’ordine dei giornalisti e per l’abrogazione della legge Gasparri sull’assetto radiotelevisivo, proposti dagli “Amici di Beppe Grillo”.
Giacomo Matteotti fu martire del regime fascista che lo assassinò per impedirgli la denuncia di un gravissimo fatto di corruzione, legato allo sfruttamento di giacimenti petroliferi in Italia. Dopo oltre 60 anni, la corruzione nella pubblica amministrazione è in costante aumento, per controllare il voto e per garantire loschi affari a speculatori senza scrupoli. Antifascismo è anche la iniziativa quotidiana per la democrazia e la partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano, come abbiamo ricordato apponendo oggi una targa innanzi al Palazzo di Città”.
Sulla targa esposta dai componenti dell’associazione (il cui sito è consultabile all’indirizzo www.puntoasinistra.it) all’entrata di Palazzo Paolo V vi era scritto: “Questo edificio, sempre chiuso, non può essere una inutile “bomboniera” oppure il luogo di misteriose progettazioni. Questo è il
Palazzo di Città, cioè la sede delle consulte, degli uffici che devono fornire informazioni e documenti ai cittadini e dello “sportello anticorruzione”.