Questa è la storia del compagno Umberto Del Basso De Caro, nato a Benevento il 29 settembre 1953 (lo stesso giorno ma non lo stesso anno di Berlusconi e Bersani), uomo dalle molte vite. Una prova vivente della teoria della reincarnazione, anche per via dei numerosi cognomi. Avvocato prestato alla politica (ma, come si sa, l’una cosa non esclude l’altra), è stato consigliere comunale della sua città ininterrottamente dal 1975 al 2006. E ha collezionato un bel gruzzolo di poltrone: dal 1983 al ’94 segretario provinciale e membro dell’Assemblea nazionale, della Direzione nazionale e dell’Esecutivo nazionale del Psi di Craxi. Nel 1987 è promosso vicepresidente dell’Usl 5, perchè è molto esperto anche in materia sanitaria, come no. Nel 1992 è eletto deputato e vicepresiede la giunta per le autorizzazioni e procedere.
Lì, vigile e occhiuto come il palo della banda dell’Ortica, vota contro qualunque richiesta delle Procure di processare decine di deputati per tangenti e mafie assortite. Per l’on. avv. Del Basso nonché De Caro, sono tutti perseguitati politici. Il nostro eroe denuncia il pool di Milano per una fuga di notizie sui rapporti fra Mario Chiesa e Bobo Craxi (peraltro noti a Milano anche presso le portinaie). Indagare su Craxi? Nemmeno per sogno, è vittima di un “teorema politico”, essendo l’indagine Mani Pulite pilotata dalla Spectre dei “poteri forti” e condotta con un “uso violento della carcerazione preventiva” al fine di “estorcere confessioni” contro noti galantuomini.
Arrestare Craxi e Martelli per la mazzettona da 8 miliardi di lire sul Conto Protezione by Larini-Gelli-Calvi? Non sia mai, “sarebbe una vergogna”. Indagare su De Lorenzo? Guai, è vittima di chiaro “intento persecutorio”. Investigare su De Michelis? Non scherziamo, è “fumus persecutionis”. Enzo Carra, rara avis di politico non parlamentare, finisce in manette. Apriti cielo: “È una violazione del diritto – tuona il Del Basso De Caro – che suscita indignazione” e impone l’immediata “riforma della custodia cautelare”. Porta anche buono, l’Umberto: appena difende un politico, quello viene regolarmente condannato in Cassazione. Craxi, Martelli, De Michelis, Carra, De Lorenzo: non sbaglia un colpo. Alcuni, timidamente, lo pregano di non difenderli più. Può la Politica, nel senso più alto e nobile, restare orba di cotanto statista? Non può. Infatti nel ’94, appena il Psi viene a mancare all’’affetto dei suoi cari, il Del Basso De Caro esce dalla Camera ed entra nell’Associazione dei Liberal Riformisti fondata da Amato. E resta a pie’ fermo consigliere comunale a Benevento.
Nel 2001 si candida col centrosinistra a sindaco, ma invano. Partecipa anche a una memorabile cerimonia in quel di Guardia Supramonti, dove si conferisce la cittadinanza onoraria al Caf (Craxi Andreotti Forlani): i tre sono assenti, ma li rappresentano degnamente Stefania Craxi e Umberto Del Basso De Caro. Che conciona: “Craxi è stato uno dei più grandi statisti d’Italia”. E subito ritira il premio: presidente provinciale della Margherita. Dunque presidente dell’Iacp (è molto ferrato anche in fatto di case popolari, ci mancherebbe). Poi l’ultimo balzo: nel 2008 segretario provinciale del Pd e nel 2010 consigliere regionale con 18.255 preferenze. Si installa in ben tre commissioni: Affari Istituzionali e Risorse Umane, Controllo atti regionali, Lavori pubblici Urbanistica Trasporti (tutte materie in cui, con proverbiale versatilità, è divenuto nel frattempo libero docente). Trova anche il tempo di difendere, come avvocato, Nicola Mancino nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Qualcuno dirà: ma perchè ci racconti questa storia? Perché Umberto Del Basso De Caro ha vinto le primarie del Pd a Benevento con 12.085 voti, dunque sta per tornare in Parlamento. Per un’ “Italia giusta”. Sezione “Nuove promesse”.
(Da Il Fatto Quotidiano del 03/01/2013)
Noi elettori storici el PD beneventano, e soprattutto coerenti, deploriamo il giornalistucolo Travaglio per la calunniosa nonché capziosa ricostruzione della storia politica dello statista avv. pres. dell’usl 5 pres. ord. avv. on. ecc. ecc. Del Basso De Caro. Noi del PD, ex Ds ex PCI, pensiamo, come il Nostro, che Craxi sia stato uno dei più grandi statisti della storia d’Italia. Noi pensiamo che soltanto una persona nuova come il Nostro possa ben rappresentare il Sannio nel Parlamento Italiano: rinnovamento e novità nella continuazione, nell’esperienza e nella coerenza. Una nuova promessa insomma. Un chiaro segnale per tutti quei giovani, che sia affacciano alla vita e, con curiosità e passione, alla politica, che credono nell’uguaglianza, nella meritocrazia e nella giustizia sociale. Noi del PD, eredi di Berlinguer, appoggiamo senza condizione l’Avvocato amico di Craxi perché ci garantirà con la sua presenza la giusta considerazione che meritiamo, la competente gestione politica del nostro territorio, il giusto e, soprattutto, nuovo rapporto tra politica e cittadino. Altro che clientelismo di casa Mastella! e tutto questo con la garanzia di noi elettori storici del PD!
troppo documentato per non essere fuoco amico!
Se il nuovo che avanza e’ Ingroia, meglio il vecchio che resiste.
Patrizio Mazza.